Fra le onde ( il sogno )

Vado lento alla deriva, sbattuto fra le onde.

Le navi passano sulle loro rotte già in difficoltà, non si accorgono di uno spruzzo fra gli spruzzi.
Fra una bevuta e l’altra trovo il tempo di godermi il viaggio. Mi lascio baciare dal sole nei momenti di quiete e soffro il freddo dei temporali. Ma il viaggio è lungo, estenuante, io non ci faccio più nemmeno caso. Ci si assesta anche nel naufragio.

D’improvviso spunta un battello e qualcuno mi tende la mano: ci prova, vuol tirarmi su ma dovrei fare uno sforzo anche io…
Sono stremato, penso.
Immerso oramai nella pigrizia della rinuncia. Faccio il minimo indispensabile per respirare e nulla più. Ed è già fatica. La mano tira, ed io incredulo guardo e mi commuovo. Qualcuno si impegna per salvarmi. Forse non lo sa, forse vuol solo star con me.

Ci vuol fiducia, impegno, coraggio, tutte le forze in un colpo di reni, come prima prova. La convalescenza sarà dolorosa, penso ancora, ed incredulo rimango immobile nell’acqua, indeciso, restío, come in un’illusione, fra questa forza portentosa che mi tira via e l’abitudine ad affogare.

Pensieri


di Alessandra Tavella 

Mi piace pensare che le opportunità come le persone abbiano senso di esistere in precisi momenti della vita. Nessun incontro è mai per caso. Nessuna strada è imboccata per errore. E anche i distacchi e gli addii non sono casuali. 

Quella persona o quella opportunità, non è più un valore aggiunto e sta lasciando spazio a qualcosa di più bello.

È per questo che non si dovrebbero forzare le persone ad esser diverse. Hanno avuto un compito nella nostra vita ..dovremmo imparare a lasciarle andare con la consapevolezza che siamo più ricchi e non più soli.

Cosa spinge a mentire?

Le bugie cominciano da piccoli, come è normale che sia. Ogni bimbo nel suo percorso metterà alla prova il genitore per capire quali sono i limiti che può raggiungere. D’altra parte volente o nolente prendere ordini tutto il giorno su cosa si può o si deve fare e viceversa non è piacevole per nessuno. Il genitore passa il tempo ad insegnargli la vita, quindi è il primo a subire innocui tentativi di raggiro. Poi si va avanti nell’adolescenza, ed intelligenza, dignità e autostima portano alla formazione di una coscienza di se. Il più delle volte portando questa forma di autodifesa a livelli accettabili: non pretenderemo più di far credere che in casa è passato un estraneo a rompere un bicchiere, ad esempio, mentre si era tutti li. Poi si diventa adulti e si fanno i conti con se stessi, con gli altri, con la propria credibilità. Ognuno di noi si pone in un certo modo rispetto alla vita. Ma per qualcuno questo step si inceppa e continua a mentire ad oltranza anche quando la menzogna è palese. Che cosa accade durante i passaggi infante / adolescente / adulto?

Non lo sappiamo. Ma cosa spinge a mentire spudoratamente un adulto?
Forse un disperato bisogno di nutrire il proprio ego, forse un ‘autostima vicina allo zero, anche se mascherata bene di fronte alle persone?

Forse la consapevolezza di aver sbagliato e quindi il bambino che c’è in noi verrà sgridato di nuovo, come le mille altre volte in cui è stato beccato a mentire?

Oppure la coscienza di non aver protetto la dignità lasciandosi andare a cose deplorevoli?

Io vorrei chiedere ad uno di loro cosa sente in quei momenti, perché in quei casi mi è sempre capitato di veder scattare il piano B, cioè la fuga incondizionata a qualunque costo condita da accuse all’interlocutore che chiede conto dei comportamenti assunti dal bugiardo.

Col risultato di creare guerre nucleari magari per delle sciocchezze, un po’ come quello che ruba la mela ma nella fuga uccide il poliziotto

Ad maiora

L’uno 

“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, che la diritta via era smarrita” 

Così ho iniziato a guardare le possibili vie, e mi sono fermato a guardare me. Se la mia forma mi avesse permesso o meno di entrare fra i rovi, osservarmi per trovare una via di transito agevole, che comportasse se non la sicurezza almeno le minori probabilità di ferimenti possibili. In questo fluttuare di pensieri scorre la vita e ci si ritrova immersi nell’osservazione del se. Cosa ci dia benessere, cosa ci dia gioia, cosa ci dia pace, cosa al contrario ci renda intolleranti. 

Sono nato in una famiglia modesta e sono passato per il benessere, tornando ora in una situazione di difficoltà. Ho accumulato cose, delle quali fatico anche a liberarmi ora che ne avrei bisogno. Ho capito che è stato frainteso dalla società l’uso del denaro ed anche che non fa per me esserne sempre alla ricerca. Pur avendolo fatto per lungo tempo. 

Ho scoperto di vivere un conflitto con l’amore. Sono attratto dalle donne ma le mie esperienze mi hanno portato a comprendere che potrei farne a meno,   rinunciando alla sfera passionale e sessuale. 

Così si fa largo sempre di più la via di un percorso solitario, di consapevolezza. Un percorso ascetico. Dove ricercare a fondo se stessi. La mia grande passione è annientarmi, rendermi nulla. Nulla a cui aspirare, nulla da desiderare, quindi nulla di cui soffrire. Solo vivere osservando la natura e me stesso. Comprendere l’uno. Trovare l’equilibrio.

La recita

Ero forse in prima elementare e con la nostra maestra Mazzitelli, facemmo una recita che mandarono anche in tv, su uno dei pochi canali liberi che c’erano allora. Per me aveva scelto fra le maschere di carnevale quella di Tartaglia. La filastrocca dell’entrata in scena di Tartaglia la ricordo ancora, tanto l’avevamo preparata. Recitava così:

“Mi presento son Tartaglia e so vincer la battaglia, 

con la lingua, coi piedini e con gli occhi birichini. ”

Mia madre ha sempre etichettato la Mazzitelli come una maestra inetta che pensava solo a farci fare le recite. 

Oggi vorrei spezzare una lancia in suo favore: posso dire che aveva colto molto della mia persona, già così piccolo, affidandomi il personaggio che più mi somigliasse. 

Aveva visto molto lontano la Mazzitelli, anche se non sapremo davvero quanto.  Chapeau

Catene

Certe sensazioni non si possono spiegare. Un muro, di fronte. Sicuramente ci metto del mio. Perché di fronte alla demenza divento completamente intollerante. Sbagliando il modo. Non sono tagliato per il compromesso, senza dubbio. Ma è meglio che vada, il rischio è di cedere e farsi trascinare in discussioni basate sulle menzogne, alle quali o rifiuti di partecipare, o entri con violenza.
Vado anche per questo, devo ritirarmi e rivedermi, o sottrarmi a questa vita che non mi appartiene.
Le persone vivono tutto come una trattativa, vorrebbero avere il controllo sugli altri.

Ho provato, non riesco. Il dolore mi attanaglia. Ma piuttosto sulla luna, da solo.

Ad majora

http://m.youtube.com/watch?feature=youtu.be&v=CnVf1ZoCJSo

La via dei cinquestelle

In realtà siamo qui a Parma per capire se esista un’altra via. In questo movimento che nella sua versione originale ha smentito ogni buona intenzione sui valori, sulle regole e sugli obiettivi che si era dato. È vero, la colpa non è del movimento. Siamo quelli che non rubano come gli altri, ma siamo anche quelli che non erano mai stati nelle istituzioni. Affinché quindi, non si diventi come gli altri, c’è bisogno di democrazia, di vera demos-crazia. È la gente che decide, non possono presentarci un listino bloccato degno del peggior Porcellum che combattiamo nella legge elettorale. E la cosa più triste è che questo accada nel silenzio della maggioranza dei portavoce. Vorremmo capire quindi, se è possibile trovare un’altra via, con altre persone, ed eventualmente quali siano queste persone. Confidiamo in Federico Pizzarotti, che si faccia portavoce ed elemento aggregante di questa massa di persone, che non si riconoscono più nella guida monarchica della Casaleggio Associati. Anche perché l’alternativa sarebbe tornare all’area del non voto o frammentarci in una miriade di micropartiti destinati a sparire al più presto. Impegnamoci e cerchiamo di essere uniti, insieme si può.
Claudio Valiani
tw @Laristopazzo #occupym5s
A riveder le stelle

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Quello che non vedi

Io non ho la soluzione. Ma tutto torna. No alla tv, no ai giornali http://youtu.be/Ajgd2FJZ4zc . Un disegno che se arrivasse a compimento porterebbe ad uno strapotere del web. Già oggi sono in pieno conflitto di interessi, vietando la tv a politici che devono essere presenti per informare i cittadini TUTTI, non solo quelli di una parte politica. Un politico è al servizio della nazione e deve rendere conto a TUTTI del proprio operato, anche a chi non lo ha votato o non è disposto a cliccare sui siti web della Casaleggio Associati. Con l’imposizione del no alla tv, che ricordiamo la gente vorrebbe votare in nome e per conto della democrazia partecipata,  ci si assicura una serie di cose che sfido chiunque a smentire:

– l’impossibilità di informare una fascia di elettorato che non usa il web, ad esempio gli anziani o le fasce meno abbienti

– l’impossibilità di colpire nel target avversario che si rifiuta di cliccare su una società privata per informarsi di politica

-l’impossibilità di far conoscere i portavoce del movimento costringendo l’elettore ad un voto al buio sui candidati

– la sicurezza di non avere nuovi Pizzarotti che a causa della visibilità possano intralciare la Leader-less-ship di chi gestisce in piena autonomia il movimento, espulsioni comprese; facendo votare solo ciò che non possa influire nella strategia decisa dai due diarchi a cui oltre sei milioni di persone si devono assoggettare, portavoce compresi.

– La sicurezza di non ottenere mai quel 51% che si promette come miraggio per ottenere un mondo migliore

A questo si aggiunge il ruolo degli operatori della Casaleggio Associati, in veste di STAFF > http://t.co/Yp1cYOfreq

Questo meccanismo è perfettamente funzionale al concetto che vediamo pubblicato da Davide (?) Casaleggio in”tu sei rete”:
“una formica non deve sapere come funziona il formicaio” (capit.6.3)

formiche tu sei rete

Ha davvero torto chi parla di dittatura morbida ? Io vedo buio, ed un movimento di esaltati che non vedono nulla mi preoccupa molto. Per questo cerco di risvegliare le coscienze. #cricetology
#cittadinisenzavoce
 

#revoillusion

Abbiamo capito che lo staff m5s sono in realtà dipendenti della casaleggio associati (presenti su linkedin), e che lo staff è come lo studio del commercialista: chiami (in questo caso nemmeno, perché non c’è un telefono), dopodiché lasci la tua comunicazione che viene lavorata da fantasmi che rispondono e riferiscono solo a casaleggio. Uno vale tutti. Un movimento giovane, ma che ha capito subito come si trattano i polli da batteria. Il concetto è lo stesso delle grandi aziende quando hai un problema: parlare tutt’al più con un operatore (il portavoce) che in realtà non può darti risposte. Trovando di fatto un muro di gomma. Con tanti saluti alla democrazia partecipata, che è stata solo un’illusione.
Siamo solo cittadini senza voce, né più né meno che prima di m5s.

Il puzzle #m5s. Perché forse #vinciamomai

Ci siamo piantati su presidi ad oltranza e trasparenza, per dimostrare a chi abbia occhi per vedere che l’obiettivo m5s non è né il #tuttiacasa, né la #revolution e tantomeno #nuovaresistenza o la democrazia partecipata (ecco perché la trasparenza). L’unico vero obiettivo è frammentare la protesta fino a renderla completamente inoffensiva e controllabile. E farci litigare su tv si e tv no, mentre il tv no è già applicato nei fatti. Tanto che nonostante le accuse che ci vengono mosse, noi ci siamo sempre mossi nell’ambito dei principi a cinquestelle. Che sono proprio vertici e portavoce a tradire, anche affermando insulti all’intelligenza come quello che potete leggere qui sotto pronunciato da Di Maio, che sembra un ragazzo intelligente. Faremmo il vostro gioco uscendo dal movimento. Piuttosto cacciateci, perché saremo la vostra spina nel fianco, ad oltranza.

Tutte coincidenze? Vediamo il puzzle

Il muro di gomma http://wp.me/p4nrbm-9P

10 secondi killer http://wp.me/s4nrbm-neuro

La democrazia partecipata da circo http://wp.me/p4nrbm-ac

N’euro http://wp.me/s4nrbm-neuro

Ecco il tuit di @luigidimaio https://twitter.com/luigidimaio/status/516935596749910016