2984 – The big blogger

Sembra un gioco machiavellico nel quale le parole hanno significato ambivalente.

Mo’ vi mento!

A partire dal termine “portavoce“, che abbiamo creduto fossero della NOSTRA voce, invece portavano e portano tuttora la voce di Casaleggio associati SRL.

Una serie di equivoci fra quello che dicevano e quello che comprendevamo.

Come quel “#tuttiacasa“, che a giudicare dalle forme di protesta praticate fino ad ora significava ognuno a casa propria; non uscire mai di casa per protestare davvero, ma limitarsi allo sfogatoio del web a base di vignette di Renzi nelle espressioni più astruse, somministrate dal blog come un antidolorifico.

Poi ci sono i “meet up“: luoghi di incontro e di confronto a livello locale, dove non puoi partecipare alla politica nazionale. Di conseguenza non puoi rompere i coglioni. Solo testa bassa e bricolare, obbedendo anche alle richieste che arrivano dall’alto, tipo l’inutile raccolta di firme per un improbabile referendum con la praticabilità di un rompicapo e che ha la tempistica di un bradipo. Una sorta di “bocciofilo” dove ti occupi di lavori a livello locale a tue spese, anche legali, come farebbe qualsiasi comitato in qualsiasi parte del mondo.

Quel #vinciamonoi, che forse si riferiva a loro, in quanto sistema, e #vinciamopoi che sa tanto di #vinciamomai.

Noi questo sogno abbiamo cercato di riprendercelo, ma sembra che “la rivoluzione delle coscienze“, abbia già sortito i suoi effetti. Erano quelle degli elettori-attivisti, che si dovevano rivoluzionare. Per non pensare più.

E pare che ci siano riusciti benissimo.

Claudio Valiani – TW @LAristopazzo

Corri Willy, corri !

La rivoluzione delle coscienze è quella di Marx. A casa mia la faceva già mio padre. Ma io ho capito che lo prendevano per il culo. Allora ho creduto in Gandhi, ma ho capito che mi prendono per il culo riportandomi a Marx. Va a finire che è stato Marx, il primo a prendere per il culo.

Ma più lo osservo e più somiglia al Pd. Quel movimento che ho creduto in grado di rovesciare il sistema, in realtà fa di tutto per non arrivare mai nemmeno ad insidiarlo.  Sembra diretto dal regista di Willy il Coyote, quel cartone animato nel quale il simpatico coyote cade sempre da altissimi strapiombi, e si frantuma in mille pezzi.

Claudio Valiani – TW @LAristopazzo