2984 – The big blogger

Sembra un gioco machiavellico nel quale le parole hanno significato ambivalente.

Mo’ vi mento!

A partire dal termine “portavoce“, che abbiamo creduto fossero della NOSTRA voce, invece portavano e portano tuttora la voce di Casaleggio associati SRL.

Una serie di equivoci fra quello che dicevano e quello che comprendevamo.

Come quel “#tuttiacasa“, che a giudicare dalle forme di protesta praticate fino ad ora significava ognuno a casa propria; non uscire mai di casa per protestare davvero, ma limitarsi allo sfogatoio del web a base di vignette di Renzi nelle espressioni più astruse, somministrate dal blog come un antidolorifico.

Poi ci sono i “meet up“: luoghi di incontro e di confronto a livello locale, dove non puoi partecipare alla politica nazionale. Di conseguenza non puoi rompere i coglioni. Solo testa bassa e bricolare, obbedendo anche alle richieste che arrivano dall’alto, tipo l’inutile raccolta di firme per un improbabile referendum con la praticabilità di un rompicapo e che ha la tempistica di un bradipo. Una sorta di “bocciofilo” dove ti occupi di lavori a livello locale a tue spese, anche legali, come farebbe qualsiasi comitato in qualsiasi parte del mondo.

Quel #vinciamonoi, che forse si riferiva a loro, in quanto sistema, e #vinciamopoi che sa tanto di #vinciamomai.

Noi questo sogno abbiamo cercato di riprendercelo, ma sembra che “la rivoluzione delle coscienze“, abbia già sortito i suoi effetti. Erano quelle degli elettori-attivisti, che si dovevano rivoluzionare. Per non pensare più.

E pare che ci siano riusciti benissimo.

Claudio Valiani – TW @LAristopazzo

Quello che non vedi

Io non ho la soluzione. Ma tutto torna. No alla tv, no ai giornali http://youtu.be/Ajgd2FJZ4zc . Un disegno che se arrivasse a compimento porterebbe ad uno strapotere del web. Già oggi sono in pieno conflitto di interessi, vietando la tv a politici che devono essere presenti per informare i cittadini TUTTI, non solo quelli di una parte politica. Un politico è al servizio della nazione e deve rendere conto a TUTTI del proprio operato, anche a chi non lo ha votato o non è disposto a cliccare sui siti web della Casaleggio Associati. Con l’imposizione del no alla tv, che ricordiamo la gente vorrebbe votare in nome e per conto della democrazia partecipata,  ci si assicura una serie di cose che sfido chiunque a smentire:

– l’impossibilità di informare una fascia di elettorato che non usa il web, ad esempio gli anziani o le fasce meno abbienti

– l’impossibilità di colpire nel target avversario che si rifiuta di cliccare su una società privata per informarsi di politica

-l’impossibilità di far conoscere i portavoce del movimento costringendo l’elettore ad un voto al buio sui candidati

– la sicurezza di non avere nuovi Pizzarotti che a causa della visibilità possano intralciare la Leader-less-ship di chi gestisce in piena autonomia il movimento, espulsioni comprese; facendo votare solo ciò che non possa influire nella strategia decisa dai due diarchi a cui oltre sei milioni di persone si devono assoggettare, portavoce compresi.

– La sicurezza di non ottenere mai quel 51% che si promette come miraggio per ottenere un mondo migliore

A questo si aggiunge il ruolo degli operatori della Casaleggio Associati, in veste di STAFF > http://t.co/Yp1cYOfreq

Questo meccanismo è perfettamente funzionale al concetto che vediamo pubblicato da Davide (?) Casaleggio in”tu sei rete”:
“una formica non deve sapere come funziona il formicaio” (capit.6.3)

formiche tu sei rete

Ha davvero torto chi parla di dittatura morbida ? Io vedo buio, ed un movimento di esaltati che non vedono nulla mi preoccupa molto. Per questo cerco di risvegliare le coscienze. #cricetology
#cittadinisenzavoce
 

#revoillusion

Abbiamo capito che lo staff m5s sono in realtà dipendenti della casaleggio associati (presenti su linkedin), e che lo staff è come lo studio del commercialista: chiami (in questo caso nemmeno, perché non c’è un telefono), dopodiché lasci la tua comunicazione che viene lavorata da fantasmi che rispondono e riferiscono solo a casaleggio. Uno vale tutti. Un movimento giovane, ma che ha capito subito come si trattano i polli da batteria. Il concetto è lo stesso delle grandi aziende quando hai un problema: parlare tutt’al più con un operatore (il portavoce) che in realtà non può darti risposte. Trovando di fatto un muro di gomma. Con tanti saluti alla democrazia partecipata, che è stata solo un’illusione.
Siamo solo cittadini senza voce, né più né meno che prima di m5s.

Mo’ Vi mento

Specula Speculorum:

– Conflitto di interesse
– Partito padronale
– Media di proprietà
– Espulsioni ad minchiam
– Assenza di congresso nei primi 10 anni
– Leader che dice da vent’anni che lascerà domani.
– Nuovo miracolo italiano

– Messaggi a rete unificata, e rifiuto di confronti TV

Parlo di Forza Italia , naturalmente. Ma anche di M5s.
Di proprietà di Giuseppe Grillo, (Logo) e associazione, gestito da una EsseErreElle, la Casaleggio Associati SRL

Cito da : http://www.angeliemilioni.it/…/87-in-specula-speculorum.html

In Specula Speculorum

Figli e padri di ogni minimo raggio di luce, gli specchi sono condannati ad una veglia perenne che allerta la loro intelligenza e mette tutti i loro sensi in allarme..

Per inesorabili leggi della fisica il destino degli specchi è veramente duro e le loro fatiche inenarrabili.

Pura passività impassibile (e, quindi, infaticabilmente attivi ), ricevono ogni tipo di immagine e la restituiscono con perfetta puntualità.

E quando qualcuno decide di cambiare la loro collocazione sempre sono attraversati da un brivido assoluto.

Si chiedono quali nuovi drammi dovranno ospitare, di quali delitti saranno impotenti testimoni o quali nefandezze della brulla quotidianità dovranno accompagnare con i loro sbadigli notarili.

Non ho mai visto uno specchio felice e mi sento di affermare che tutti, proprio tutti, sono attraversati da pulsioni suicide.

E ci sono anche brucianti paradossi.

Come è facile capire, gli specchi più fortunati sono quelli che stanno in case disabitate.

Riflettono la vita lentissima delle cose inerti e trovano il tempo per riflessioni personali.

Eppure una volta incontrai uno di loro e seppe parlarmi con sincere parole.

Seppi, così, che quella presenza umana che tanto li fa soffrire, quando viene a mancare, fa sentire un vuoto insopportabile.

Sì, perché solo gli uomini sono i veri abitanti degli specchi…

Guardate come si comportano quando si accorgono che uno specchio li sta osservando!…

O si aggiustano il nodo della cravatta o si ridanno la cipria o nascondono il coltello ancora sanguinante o lo mostrano come un trofeo.

Sì, avete capito perfettamente: in ogni caso fuggono, fuggono.

Che paradosso, signori!

Si guardano allo specchio proprio per sfuggire dagli specchi…

Un giorno uno specchio particolarmente sagace mi fece riflettere ( per quanto è concesso a noi umani di riflettere ) su una serie perversa di perverse “inversioni”.

E non parlo del fatto di per sé banale che, nella superficie dello specchio, la mano sinistra diventa quella destra e viceversa ( cosa di per sé disdicevole e della quale tutti gli specchi si dispiacciono ) ma di ben altra inversione…

Gli uomini si guardano allo specchio proprio per fuggire dagli specchi, mentre gli specchi, specchiando gli uomini che fuggono, si specchiano con assoluta onestà.

Sinceramente credo che solo gli specchi siano veramente umani.

Li vedo perplessi, insoddisfatti, tormentati da sensi di colpa e sempre pronti a fare l’elemosina.

Uccidimi, uccidimi! Questo mi sembra che ogni specchio mi dica.

E sarei tentato di farlo…

Ma poi scopro la mia parte buona, provo per loro vera compassione e cerco di fare qualcosa di gentile.

Porto davanti a loro un tenero neonato, tendo le braccia e quasi lo offro in dono…

#10secondikiller

È curioso che dai commoventi discorsi di Beppe vengano estrapolati nei TG sistematicamente dieci secondi che lo facciano apparire come un invasato. Colpa dei media che ce l’hanno con noi, è evidente. Ma superata l’ovvia conclusione la riflessione continua e va a ritroso. Fra tribunali e sputi telematici, oltre Hitler e Stalin, la peste rossa fino ad arrivare al pezzettino di lingua con la moglie di Mick Jagger, le puttane e la cocaina, il gladiatore e da ultimo Renzi che ci sta mettendo troppo a distruggere l’Italia, perché abbiamo bisogno di uno shock. Alla fine ci si chiede: come mai in ogni discorso non mancano mai i dieci secondi sopra le righe? Sarà davvero così sprovveduto Beppe Grillo? Un uomo di spettacolo comunicatore quarantennale come lui ? Certo non è un politico, Beppe è così e Bla Bla e ancora Bla. Certo. E se non è un politico ci sta che possa lasciarsi prendere la mano, mentre parla. Vero. Ma nei messaggi registrati come la mettiamo? Siamo di fronte ad un completo sprovveduto o c’è qualcosa d’altro, che nell’immediato non afferriamo?

Perché sono sempre quei dieci secondi a rovinare tutto. Quelli che passano da Blob su rai tre, dai TG, dai giornali. A conclusione di tanti buoni propositi di ogni discorso passa lo stesso messaggio: Beppe grillo è un invasato.  Perché lo fa ? Perché dopo la terza volta nessuno glielo dice? Se glielo dicono perché non ascolta? Perseverare è diabolico. O no? Guardate il link come esempio paradossale http://youtu.be/BnnYz_7e-og

#occupypalco e la democrazia partecipata da circo.

Nei giorni di #Italiacinquestelle trasformata in #italiacinquespelle (10/11/12 ottobre 2014) abbiamo assistito alla verifica di quanto sostenuto fino ad ora. Ovvero la reale possibilità di confronto in m5s.

Perché avrei risposto no a tutte le persone che hanno provato a dirmi : “Dai vieni, confrontati là, fatti ascoltare, ne hai l’opportunità” ?

Il motivo è semplicissimo. E non c’era bisogno di andare al circo massimo per capirlo.

In m5s manca un canale istituzionale preposto al confronto, alla critica, alla proposta. Un ufficio che raccolga attraverso un percorso tracciabile ogni richiesta degli attivisti, o dei semplici elettori. E che si sappia da chi sia stata ricevuta e chi ne debba rispondere. Perché succederà che andrete al circo nei gazebo, troverete deputati e portavoce gentilissimi che vi ascolteranno come se foste le persone più importanti del mondo, per poi dimenticarvi esattamente un attimo dopo e peggio, non portando a nessuno la vostra voce.

Ad esempio nell’occasione della protesta al Quirinale del 24 luglio 2014, mi intrattenni circa un quarto d’ora con la Lezzi a parlare di organizzazione di presidi ad oltranza, che mi dava ragione e diceva che andava organizzato per bene per non ripetere i vari presidietti andati a vuoto che c’erano già stati e la stessa cosa dicemmo tutti insieme a Di Battista, che ci rassicurò dicendo che dopo l’estate avremmo organizzato una grande protesta. Ecco la risposta di Luigi Di Maio https://twitter.com/luigidimaio/status/516935596749910016

Oggi sappiamo che era il circo massimo, la grande protesta che stavano organizzando. E sappiamo anche che il suolo pubblico per il circo era stato chiesto già il 1° luglio scorso, quindi 20 giorni prima di parlare con noi. Hanno forse omesso di dirci che già sapevano che non saremo stati accontentati? Chissà…  Ma verba volant e quindi non c’è traccia di tutto questo, nessuno ne risponderà mai. Perché il muro di gomma è scientifico. La base non deve contare un cazzo, punto.

Ora con #occupypalco è chiaro a tutti: non è permesso fare richieste al movimento di Grillo e Casaleggio. Pena l’espulsione

Il muro di gomma

Parlavano come ci saremmo aspettati. Parlavano con la nostra voce. Ero fiero di sostenere un movimento che la pensava come me. Avevo notato qualcosa, ma chi non ha difetti ? Dal giorno 28 maggio è iniziata l’opera di demolizione del movimento. Attraverso delle scelte forzate o addirittura imposte su argomenti molto delicati, sui quali il consenso non era così scontato. Porterò quattro esempi che sono illuminanti:

A ) La scelta del gruppo europeo a cui appartenere, detto metodo Boffo 2.0, che dava il via alle danze.

B ) la scelta di non andare in TV che ci sta dilanianiando a favore del sistema

C ) la votazione delle agorá che si facevano già, peraltro poco chiare nella descrizione ed inclini all’equivoco

D ) La festa al Circo Massimo al posto delle proteste di strada che molti di noi si sarebbero aspettati.

Attraverso scelte calate dall’alto e che finiscono per favorire il sistema, si è voluto dividere e separare nettamente l’elettorato m5s in due fasce:  il troncone acritico che accetta ogni cosa perché fiducioso della buona fede di ogni azione da parte di grillo e Casaleggio, e l’altro troncone più incline alla critica, alla messa in discussione. Penserei che potrebbe esser casuale, ma io francamente non riesco a spiegarmi questa scientificità nel renderci unanimemente discordi su ognuna di queste scelte e quale possa essere il fine ultimo di questa operazione vista nella sua globalità. Addirittura vediamo i portavoce schierati a rombo a fingere di non capire il diverso significato di piazza di protesta e camuffarlo con la semantica.

Da ultimo Di Maio,( oltre a numerosi portavoce quali Barillari ed altri) , rispondendo a chi gli continuava a chiedere importanti manifestazioni di piazza ” volete la piazza? avete il circo massimo, certificava di fingere di non comprendere la differenza che passa fra le due “piazze”. Ma è troppo intelligente per poter credere che davvero non avesse capito. Oramai ne sono certo: stanno cercando di prenderci in giro: siamo
solo un falsa bandiera e la vera politica non è quella della pulizia del circo o della piazzetta da rivalutare. Ma quella nazionale ed internazionale

Vederlo scopa in mano, come una formidabile Giovane Marmotta in attesa di nuovi incarichi dal Gran Mogol, mi ha mandato il sangue alla testa. Che fine ha fatto il mio movimento del #tuttiacasa e #nuovaresistenza?  #tuttialcirco a fare le scimmiette, come quella infilata beffardamente nel video? anche no, grazie. http://youtu.be/Sybois-QftM

 

Conclusione: Ci stanno trattando come polli da batteria. Ci studiano. Controllano il punto di non ritorno per ognuno di noi, attraverso delle operazioni che potremmo definire a setaccio. Alle elezioni abbiamo davvero rischiato di vincere, forse. Il sistema, di cui fanno parte anche Grillo e Casaleggio impersonando la parte dei nostri amici, ha rischiato di andare davvero troppo oltre. Ecco quindi che appena dopo le elezioni partono le operazioni “setaccio”: il divide et impera graduale che elimina eventuali scomode sommosse all’interno del movimento, ed anche leadership antagoniste di cittadini che possano davvero prendere il potere. Il no alla TV ELIMINA di fatto questa possibilità. Mai più cittadini arriveranno a compromettere la “leadership” studiata a tavolino. Sono e saranno loro o uomini loro, i padroni di questo sogno venduto alle masse come la svolta del secolo. Ma che in realtà ci contiene in una gabbia per dare il tempo al NWO di completare l’attuazione della schiavizzazione globale. Il peggior nemico è quello che si spaccia per amico. Attendo una nuova Piazzale Loreto.

Postilla del 30 ottobre: “la mafia aveva una sua morale ed andrebbe quotata in borsa” si colloca perfettamente fra le operazioni “divide et impera”, cioè le operazioni a setaccio. Fateci caso, osservate in modo critico.

#volontariperlostaff

Come nel gioco dell’oca, così in m5s ogni tanto si ripassa dal via, ovvero dallo Staff. Questo ufficio telematico necessario per ogni comunicazione, fra cittadini attivi e chi organizza e gestisce il movimento. Il canale di collegamento fra base ed amministratori di questo splendido meccanismo che è la democrazia diretta. Il punto nevralgico che se non funzionasse bene isolerebbe di fatto chi gestisce dai cittadini attivi, creando quella frattura di incomunicabilità fra Bassa ed Alta democrazia diretta, ma non viceversa.

Perché mentre la parte “alta” che gestisce ha possibilità di “pompare” la democrazia diretta da sopra usando blog o tv come megafono, la parte “bassa” dei cittadini è costretta sempre ad accettare, o a rivolgersi allo staff, o non avere voce. Staff che però spesso non risponde, non certifica in tempi comprensibili, non risponde del proprio operato, non si sa da chi sia formato.

In questa riflessione ci chiediamo: quali caratteristiche dovrebbe avere un punto nevralgico così fondamentale nell’organizzazione?

1) dovrebbe rispondere del proprio operato attraverso delle persone con nome e cognome, come all’Enel, alla Posta o in qualunque altro ente. Io devo sapere perché non sono ancora abilitato al voto dopo sei mesi o un anno e per responsabilità di chi.  Non siamo al catasto, no?

2) Dovrebbe rispondere, a prescindere. E motivare anche il rifiuto di una richiesta, col nome operatore che ha gestito la pratica

3) dovrebbe divenire il canale di comunicazione fra cittadini e Grillo e Casaleggio, rendendoli interloquibili dall’interno, e non inaccessibili. Anche per segnalare proposte e critiche, richieste di voto o su operazioni ritenute sbagliate dalla base, da verificare in tempo reale. In questo modo davvero nessuno sarebbe posizionato al di sopra dei cittadini. E non ci si troverebbe a parlare in pubblico dei problemi di m5s.

Perché a pensarci bene, questo Staff modulato a senso unico fa si che tutto quello che si vuol dire e far arrivare a Grillo o Casaleggio, (fosse solo per segnalare che i titoli di Tze Tze fanno cagare), sia di una difficoltà inaudita. Intollerabile si potrebbe dire, in un movimento che fa della trasparenza e della telematica il suo fiore all’occhiello.

Ma non puoi dirlo a nessuno, se non nei MU. Col risultato che la voce al vertice non arriverà mai. O almeno non saprai mai se gli è arrivata.

L’alternativa, l’unica alternativa che hai per esser sicuro di essere letto da qualcuno, è scrivere in pubblico.

E se da un lato si evidenzia la democrazia nel movimento, dall’altro significa sfidarne la comunità e danneggiarla, anche, creando inutili discussioni fra fratelli. Che il più delle volte preferiscono auto-silenziarsi piuttosto che ottenere risposte a domande, anche fondamentali come la democrazia nel movimento.

Comunità alla quale vorremmo ricordare, che i panni si lavano in famiglia, laddove ci sono anche i titolari. Nei MU mancano Grillo e Casaleggio. I titolari, appunto.

Qual’è il problema irrisolvibile per creare uno staff che funzioni ?
Lavora carte segrete, o comunque abbisogna di gente di fiducia?

Vorremmo ricordare alcune cose:

A) Casaleggio è un geniale e formidabile organizer. Se non riuscisse ad organizzare un ufficio protocollo, sarebbe un coglione qualsiasi.
B) Se il problema fosse la fiducia: eleggiamo Deputati e  futuri Ministri attraverso l’incrocio dei dati del CV.
E’ più complicato gestire un Ministero o un ufficio amministrativo di un movimento ?
Potremmo trovare con lo stesso sistema dei Cv e lo stiamo facendo,  trenta persone che gratuitamente anche, facciano da staff? Noi ci proponiamo. E molti altri si sono già proposti, a 24 ore dalla richiesta, che è questa. Verificate voi stessi https://www.facebook.com/events/607617592686185/

Questa sarebbe un’operazione fondamentale, per non dar modo a nessuno di pensare che in m5s ci sia qualcuno al di sopra della democrazia diretta, o al di sopra del cittadino.
E con l’impegno gratuito che ognuno di noi ci mette, crediamo di meritare una doverosa efficienza del nostro staff.

Pare che nel 2008 ci sia stata una fuoriuscita di gente validissima dagli “amici di Beppe Grillo” proprio perché segnalato questo problema. Dopo 6 anni, lo vogliamo risolvere?

Pensiamo che se con la forza lavoro che abbiamo, non riuscissimo a rendere funzionale un ufficio, potremmo governare al massimo una parrocchia.

Serve quindi una richiesta fortissima per adeguare lo staff alle esigenze del Movimento e ciò che potrebbe essere: il cuore della democrazia in m5s. Non possiamo chiedere trasparenza a tutti ma di meno a noi stessi. #volontariperlostaff

Sottoscritto da :

@laristopazzo – @mausci – @Tonellilisa – @Tlivi1 – @Sabrina_bova – Alba Elena Aiello  – monica.mosti@yahoo.it – @carmelamaio – @giomel265 – @sbatori – @serensaraseren – @valnao – @graziamennella – barfolomew5@aol.com –  @paolocristallo – @benzguy75 – zinchiara@gmail.com – francescasambuchi@libero.it – giannic74@gmail.com@marinobruschini – antonellapuorro@hotmail.comhttps://www.facebook.com/reiyel.rhode – @stefanoruocci -ritajole@alice.itasaviano54@hotmail.com – Gilberto Baldini – @olivieri_giacomo –

 

m5s ed il diritto di parola

Lei, che ha più esperienza di me nel movimento, mi aveva messo in guardia: “Quello che dici lo capisco e lo condivido. Ma già nel 2006 provammo a fare qualcosa del genere con il risultato che molta gente validissima uscì dal movimento” Lo hanno fatto prima di me. Avevano già provato a permeare lo staff cercando un rapporto più diretto con Grillo e Casaleggio in modo che nessuno possa posizionarsi al di sopra della democrazia diretta, e che non ci siano incriticabili. Mi dice: “Grillo è un pezzo di pane, ma il movimento è il loro. Devi decidere se vuoi fare la nostra rivoluzione abbattendo il sistema delle caste oppure no. Ma ti devi affidare, se vuoi farla davvero. In fondo alla fine hanno sempre o quasi avuto ragione loro. Scordati di riuscire col tuo ronzio a far muovere qualcosa in questo senso”.

Io, testardo e determinato per natura, ho risposto però che ora il movimento è cresciuto molto, siamo una forza politica che non può più esser gestita senza raccordi intermedi e che non basta incrociare dei dati per capire chi certificare e le intenzioni dei singoli all’interno dei vari meetup. Così come gli stessi Grillo e Casaleggio dovrebbero forse aprire un forum senza il filtro dello staff dove ci si possa rapportare all’interno del movimento senza il bisogno di scrivere in pubblico eventuali critiche ai metodi, alla comunicazione o le varie obiezioni che ciascuno volesse muovere al nostro leader, che è pur sempre un umano, ricordiamolo.

Parlare e discutere senza esporsi all’esterno o esser costretti a sfidare la comunità, tesa sempre a lavare i panni in famiglia anche laddove non sarebbe possibile recapitare il messaggio ai destinatari, come in questo caso.
Ci ho provato segnalando il problema, con il cuore, cercando di spiegarmi, sfidando la mia comunità che ho scoperto piena di soldatini al passo dell’oca. Il miglior risultato ottenuto fino ad ora è stato quello di inimicarmi quelli che sono stati i miei fratelli di lotta, senza nemmeno esser capito. E che spesso non vedono il problema. Eppure qualcosa si muove, trovo consensi sottotraccia, anche inaspettati. Si tratterà ora di decidere se voglio fare la rivoluzione prendendola a scatola chiusa visto che l’apriscatole serve altrove, o rinunciare al mio sogno, nel quale invece continuo a credere.Vedremo cosa succederà, continuerò a sostenere il movimento con convinzione, e  mi batterò per continuare a sognare in grande. Anche per te.