Zac

Non era Gianni Morandi ma proprio io. Sempre di corsa, da una vita. Lavoro, soldi, spese. Ambizioni: più spese, più soldi, più lavoro.
Poi la moto. Una sera come tante rientro in moto verso casa, era il 2008, strada libera e corro al buio, più che a cento all’ora. Mi trovo davanti quel motorino senza luci che taglia la strada.” È preso, inutile pinzare”, l’ultima cosa che ricordo. Poi il buio. Un vago ricordo, la dottoressa sulla barella che mi guarda e mi risveglio in una stanza di ospedale.
Mi guardo attorno. Ora ricordo: il motorino. Si. In ospedale, ma sono sveglio, eppure potevo esser morto. Certo non si può dire che stia bene con tutte le ossa rotte, ma vivo.
E se invece fossi morto?
Non mi sarei accorto di nulla. Perchě lei, la Signora, passa e va. Senza lasciar tracce di sé. Una vera professionista.

Piacere Signora, non mi fai più paura.

Gli altri si se ne sarebbero accorti, ma io no. Progetti, ansie, paure, delusioni, stati d’animo. Zac, finiti. Di colpo, in un momento.
Passiamo la vita a pensare al domani che potrebbe essere mai. Perdendoci il qui ed ora.
Un film di cui sei attore inconsapevole, vivi, corri vai, amore preoccupazioni, e zac. Il regista taglia la pellicola, senza avvisare. Film finito, “The end”. Non era il film che ti aspettavi? Pazienza.
Il nulla. E la paura della morte allora ? Niente. Semplicemente non esiste. È la paura di soffrire, non quella di morire.
Quindi se siamo attori inconsapevoli perché accalorarci tanto ?
Zac, non dimenticarlo mai, Claudio. Il reset è dietro l’angolo. Credevi di essere nel fondo? Bene, ora lo sai: il fondo non esiste. Ricordati di vivere: fai spazio alla sincerità, al libero pensiero, all’amore. In questo mondo dove tutti si preoccupano di arrivar primi.
Zac. Anche per loro, inconsapevoli.

Quello che non vedi

Io non ho la soluzione. Ma tutto torna. No alla tv, no ai giornali http://youtu.be/Ajgd2FJZ4zc . Un disegno che se arrivasse a compimento porterebbe ad uno strapotere del web. Già oggi sono in pieno conflitto di interessi, vietando la tv a politici che devono essere presenti per informare i cittadini TUTTI, non solo quelli di una parte politica. Un politico è al servizio della nazione e deve rendere conto a TUTTI del proprio operato, anche a chi non lo ha votato o non è disposto a cliccare sui siti web della Casaleggio Associati. Con l’imposizione del no alla tv, che ricordiamo la gente vorrebbe votare in nome e per conto della democrazia partecipata,  ci si assicura una serie di cose che sfido chiunque a smentire:

– l’impossibilità di informare una fascia di elettorato che non usa il web, ad esempio gli anziani o le fasce meno abbienti

– l’impossibilità di colpire nel target avversario che si rifiuta di cliccare su una società privata per informarsi di politica

-l’impossibilità di far conoscere i portavoce del movimento costringendo l’elettore ad un voto al buio sui candidati

– la sicurezza di non avere nuovi Pizzarotti che a causa della visibilità possano intralciare la Leader-less-ship di chi gestisce in piena autonomia il movimento, espulsioni comprese; facendo votare solo ciò che non possa influire nella strategia decisa dai due diarchi a cui oltre sei milioni di persone si devono assoggettare, portavoce compresi.

– La sicurezza di non ottenere mai quel 51% che si promette come miraggio per ottenere un mondo migliore

A questo si aggiunge il ruolo degli operatori della Casaleggio Associati, in veste di STAFF > http://t.co/Yp1cYOfreq

Questo meccanismo è perfettamente funzionale al concetto che vediamo pubblicato da Davide (?) Casaleggio in”tu sei rete”:
“una formica non deve sapere come funziona il formicaio” (capit.6.3)

formiche tu sei rete

Ha davvero torto chi parla di dittatura morbida ? Io vedo buio, ed un movimento di esaltati che non vedono nulla mi preoccupa molto. Per questo cerco di risvegliare le coscienze. #cricetology
#cittadinisenzavoce
 

#revoillusion

Abbiamo capito che lo staff m5s sono in realtà dipendenti della casaleggio associati (presenti su linkedin), e che lo staff è come lo studio del commercialista: chiami (in questo caso nemmeno, perché non c’è un telefono), dopodiché lasci la tua comunicazione che viene lavorata da fantasmi che rispondono e riferiscono solo a casaleggio. Uno vale tutti. Un movimento giovane, ma che ha capito subito come si trattano i polli da batteria. Il concetto è lo stesso delle grandi aziende quando hai un problema: parlare tutt’al più con un operatore (il portavoce) che in realtà non può darti risposte. Trovando di fatto un muro di gomma. Con tanti saluti alla democrazia partecipata, che è stata solo un’illusione.
Siamo solo cittadini senza voce, né più né meno che prima di m5s.

Il puzzle #m5s. Perché forse #vinciamomai

Ci siamo piantati su presidi ad oltranza e trasparenza, per dimostrare a chi abbia occhi per vedere che l’obiettivo m5s non è né il #tuttiacasa, né la #revolution e tantomeno #nuovaresistenza o la democrazia partecipata (ecco perché la trasparenza). L’unico vero obiettivo è frammentare la protesta fino a renderla completamente inoffensiva e controllabile. E farci litigare su tv si e tv no, mentre il tv no è già applicato nei fatti. Tanto che nonostante le accuse che ci vengono mosse, noi ci siamo sempre mossi nell’ambito dei principi a cinquestelle. Che sono proprio vertici e portavoce a tradire, anche affermando insulti all’intelligenza come quello che potete leggere qui sotto pronunciato da Di Maio, che sembra un ragazzo intelligente. Faremmo il vostro gioco uscendo dal movimento. Piuttosto cacciateci, perché saremo la vostra spina nel fianco, ad oltranza.

Tutte coincidenze? Vediamo il puzzle

Il muro di gomma http://wp.me/p4nrbm-9P

10 secondi killer http://wp.me/s4nrbm-neuro

La democrazia partecipata da circo http://wp.me/p4nrbm-ac

N’euro http://wp.me/s4nrbm-neuro

Ecco il tuit di @luigidimaio https://twitter.com/luigidimaio/status/516935596749910016

#10secondikiller

È curioso che dai commoventi discorsi di Beppe vengano estrapolati nei TG sistematicamente dieci secondi che lo facciano apparire come un invasato. Colpa dei media che ce l’hanno con noi, è evidente. Ma superata l’ovvia conclusione la riflessione continua e va a ritroso. Fra tribunali e sputi telematici, oltre Hitler e Stalin, la peste rossa fino ad arrivare al pezzettino di lingua con la moglie di Mick Jagger, le puttane e la cocaina, il gladiatore e da ultimo Renzi che ci sta mettendo troppo a distruggere l’Italia, perché abbiamo bisogno di uno shock. Alla fine ci si chiede: come mai in ogni discorso non mancano mai i dieci secondi sopra le righe? Sarà davvero così sprovveduto Beppe Grillo? Un uomo di spettacolo comunicatore quarantennale come lui ? Certo non è un politico, Beppe è così e Bla Bla e ancora Bla. Certo. E se non è un politico ci sta che possa lasciarsi prendere la mano, mentre parla. Vero. Ma nei messaggi registrati come la mettiamo? Siamo di fronte ad un completo sprovveduto o c’è qualcosa d’altro, che nell’immediato non afferriamo?

Perché sono sempre quei dieci secondi a rovinare tutto. Quelli che passano da Blob su rai tre, dai TG, dai giornali. A conclusione di tanti buoni propositi di ogni discorso passa lo stesso messaggio: Beppe grillo è un invasato.  Perché lo fa ? Perché dopo la terza volta nessuno glielo dice? Se glielo dicono perché non ascolta? Perseverare è diabolico. O no? Guardate il link come esempio paradossale http://youtu.be/BnnYz_7e-og

#occupypalco e la democrazia partecipata da circo.

Nei giorni di #Italiacinquestelle trasformata in #italiacinquespelle (10/11/12 ottobre 2014) abbiamo assistito alla verifica di quanto sostenuto fino ad ora. Ovvero la reale possibilità di confronto in m5s.

Perché avrei risposto no a tutte le persone che hanno provato a dirmi : “Dai vieni, confrontati là, fatti ascoltare, ne hai l’opportunità” ?

Il motivo è semplicissimo. E non c’era bisogno di andare al circo massimo per capirlo.

In m5s manca un canale istituzionale preposto al confronto, alla critica, alla proposta. Un ufficio che raccolga attraverso un percorso tracciabile ogni richiesta degli attivisti, o dei semplici elettori. E che si sappia da chi sia stata ricevuta e chi ne debba rispondere. Perché succederà che andrete al circo nei gazebo, troverete deputati e portavoce gentilissimi che vi ascolteranno come se foste le persone più importanti del mondo, per poi dimenticarvi esattamente un attimo dopo e peggio, non portando a nessuno la vostra voce.

Ad esempio nell’occasione della protesta al Quirinale del 24 luglio 2014, mi intrattenni circa un quarto d’ora con la Lezzi a parlare di organizzazione di presidi ad oltranza, che mi dava ragione e diceva che andava organizzato per bene per non ripetere i vari presidietti andati a vuoto che c’erano già stati e la stessa cosa dicemmo tutti insieme a Di Battista, che ci rassicurò dicendo che dopo l’estate avremmo organizzato una grande protesta. Ecco la risposta di Luigi Di Maio https://twitter.com/luigidimaio/status/516935596749910016

Oggi sappiamo che era il circo massimo, la grande protesta che stavano organizzando. E sappiamo anche che il suolo pubblico per il circo era stato chiesto già il 1° luglio scorso, quindi 20 giorni prima di parlare con noi. Hanno forse omesso di dirci che già sapevano che non saremo stati accontentati? Chissà…  Ma verba volant e quindi non c’è traccia di tutto questo, nessuno ne risponderà mai. Perché il muro di gomma è scientifico. La base non deve contare un cazzo, punto.

Ora con #occupypalco è chiaro a tutti: non è permesso fare richieste al movimento di Grillo e Casaleggio. Pena l’espulsione

M5S e la regola del PIT STOP

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Non sono un appassionato di formula uno, ma mi sembra un ottimo parallelo.
Il Pd e tutti gli altri partiti si sono coalizzati e giocano perfettamente di squadra contro m5s. Noi a volte sembriamo muoverci in ordine sparso. La regola dell’uno vale uno, ha dato modo ai media ed agli avversari, di approfittare delle parole del semplice attivista o parlamentare esaltato di turno, trasformandolo nell’unica voce di m5s, agli occhi dell’opinione pubblica.
Per quanto sappiamo bene che sia completamente falso, dovremmo cominciare a pensare come una squadra, che pur essendo ai box, gareggia per il suo marchio, che è in pista ed avrà bisogno anche di noi per vincere la sua corsa.
Il nostro pilota, Beppe Grillo, dovrà fermarsi nel punto esatto stabilito, per non mettere in difficoltà gli altri. Loro si faranno trovare preparati ed efficienti, senza commettere errori e a loro volta non metteranno in difficoltà il pilota, che farà il massimo per vincere la corsa.
Insieme a tutto il team, i suoi parlamentari ed i suoi meccanici, noi cittadini attivi.
Tutti insieme, per brindare e tornare a riveder le stelle.
Leggete il link http://www.redbull.com/it/it/motorsports/f1/stories/1331621549394/red-bull-racing-record-pitstop-veloce e ditemi se vi torna l’esempio. Pensiamoci tutti, a partire da Grillo, ogni volta che scriviamo per m5s.

La comunicazione #m5s

Chi più fa più sbaglia. Bene cambiare la comunicazione, che spesso ha dato l’impressione di rivolgersi solo a chi vota già movimento cinque stelle. Tuttavia per vincere non basta rivolgersi agli elettori che ti votano già. Qualcuno mi chiama Caronte, perché mi posiziono in quel punto di confine che dialoga e cerca di capire chi non ci vota, perché, non ci vota. Col risultato di esser riuscito a portare fra di noi e rendere attivi, cittadini che non ci avevano mai votato. Nel mio gruppo ce ne sono diversi. Partiamo da qui: al netto della stampa che Bla Bla Bla, la tv che blablabla, ballarò che Bla Bla Bla, condizionando tutti, vengono segnalati spesso e non si può non condividere, altri aspetti che fanno capo a noi. Al nostro modo di esprimerci e di comunicare. Buonissime intenzioni, recepite malissimo dalle persone che non ci votano, perché a volte ci rendiamo ridicoli ed esagerati. O meglio: creiamo un messaggio che è rivolto non ai cittadini tutti, ma a dei supporters convinti. “Di Maio distrugge pinco pallino” ad esempio, non susciterà mai l’interesse di chi non ci vota, essendo un titolo che sta sulle palle perfino a me che di Maio me lo sposerei, se fossi gay. E fra l’altro mostra di Maio come un surrogato di sandokan, dando un’idea aggressiva di un ragazzo a cui chiunque affiderebbe le chiavi di casa. Questo è il vero nocciolo. Siamo aggressivi, spesso sguaiati. E molto spesso questa comunicazione parte proprio dal blog o dalle parole di Beppe, al quale darei subito le mie chiavi di casa. E sposerei pure lui, ma ogni tanto lo menerei. Tipo quando parla di tribunali per i giornalisti o sputi telematici. Rivedendo la comunicazione , ieri, Beppe e Gianroberto hanno commesso un grosso errore: si sono autoesclusi dal riposizionamento del tutto. A mio avviso la revisione doveva partire proprio dal blog e dalle loro parole